Few Fingers – Burning Hands

A volte le cose che ci sono più vicine sono quelle che conosciamo meno. Così molta gente è stata in Egitto, a Parigi, negli States, in Giappone, etc., ma non è mai andata alle 5 terre o a Norcia (sì, Norcia).

Io, dal canto mio, sono stato in un sacco di posti più o meno strani nel mondo ma, mea culpa, ancora non ho trovato il tempo per fare un salto in un paese reletavimente vicino: il Portogallo.

Fortunatamente c’è la musica, che avvicina i luoghi e spesso è causa principale dei miei viaggi.

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Oliver Wilde – Red Tide Opal In The Loose End Womb

Non nego che ho speso almeno 2 minuti a rileggere il titolo dell’album per riuscire a correggere eventuali errori. Mi piace dire la verità, anche a costo di pagarne le conseguenze. Ah-Ah.

Ad esempio, vi è mai capitato di trovarvi in una sorta di deja-vù dilatato nel tempo tipo l’esperienza di trovarsi km lontano da casa, in un posto dove non conoscete nessuno, ed in cui non siete mai stati prima, ma al tempo stesso sentire quella strana sensazione di sentirsi a casa? Se siete nati vicino al mare, non ho bisogno di spiegarvelo, basta il rumore delle onde, l’odore di salmastro, qualche raggio di sole.

A me è appena successo in Portogallo, un paese che negli ultimi mesi mi ha fatto innamorare senza filtri: dalla musica, alle pastel de nata, dalla Livraria Lello alle camminate nella Ribeira.

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Les Crazy Coconuts

Io non sono mai stato a Leira. Leira è in Portogallo. E oltre ad evere un bellissimo castello (almeno così pare dalle foto) sembrerebbe anche avere una attivissima scena musicale. Se ricordate vi abbiamo già parlato della Omnichord Records, dei First Breath After Coma e dei Bussola: insomma, forse un viaggetto in questa città non sarebbe una brutta idea…

Oggi vi parliamo di un’altra band Leiriense (si dice così?) estremamente curiosa: Les Crazy Coconuts. Su TRISTE©.

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Maria Antonietta @ Glue (Firenze)

Mentre il mio collega londinese è in Portogallo in uno dei suoi ormai sempre più frequenti week-end/viaggio (beato lui), io sono tornato per l’ennesimo ponte (le ultime settimane sono durate in media 3 giorni lavorativi) nelle terre natìe. Sole o no, sono comunque riuscito, alla faccia sua, a fare un salto nel posto più bello del mondo. Almeno secondo noi.

E visto che le distanze non sono molte, sono riuscito anche a non farmi mancare un bel concerto: Maria Antonietta era al Glue di Firenze per il tour di Sassi. E sempre alla faccia del londinese (suo grande estimatore), io c’ero. Eccovi la nostra recensione TRISTE©.

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Bussola

A Roma è tornato il brutto tempo. E il week end l’ho passato in casa facendo il ragù. Il mio ottimo ragù. Per accompagnare la carne nella cottura nel modo più adeguato, avevo bisogno di un po’ di musica.

E grazie ad “un’informazione riservata”, eccovi la première di una band che farà in questo 2014 il suo ingresso sulle scene musicali. Dal sempre più sorprendente Portogallo, Bussola. Venite con noi.

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