Grimm Grimm – Ginormous

Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©

Era il 17 Febbraio. Sembra un secolo fa, vero?

Quella sera a Roma, nella sala concerti del Klang, arrivava Koichi Yamanoha (in arte Grimm Grimm) per portare in tour Ginormous, il terzo album del suo progetto che sarebbe uscito da lì a pochi giorni.

Chi l’avrebbe detto che sarebbe stato (speriamo solo per ora) uno degli ultimi concerti dell’anno.

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Jessica Risker – I See You Among the Stars

Giulia Belluso per TRISTE©

Li ricordo ancora quegli immancabili pomeriggi (o intervalli scolastici) passati a ridere, divertirsi e giocare, insieme agli amici.

Le giornate sembravano non finire mai, i pomeriggi iniziavano già alle 15, il sole ci baciava per bene, e noi non facevamo altro che risplendere. Ricordo le rincorse frettolose e divertenti, i giochi con i gessetti, 1-2-3 stella e poi il mitico nascondino che chi faceva libera per tutti era un eroe, e i miei preferiti: i giochi con la corda.

Si passava da un gioco ad un altro senza mai fermarsi, lavorando di fantasia e procedendo attraverso percorsi lisergici disseminati da fiori come nel più strambo paese delle meraviglie, oppure come la vellutata voce di Jessica Risker.

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Shadow Band – Wilderness Of Love

shadowband_wildernessofloveAlbert Brändli per TRISTE©

Ho circa dieci anni e sono nel mio letto.

Dopo aver visto un film che – certamente – mi ha impressionato, riesco a vedere la sagoma di un figuro che muove la mano con fare minaccioso. Ho paura, ma non mi muovo. Resto lì – tra le mie lenzuola – fermo ad aspettare che qualcosa di spiacevole accada.

Ripensandoci, poi, riuscii a capire che si trattava semplicemente di un gioco di luci e ombre, ma credetemi, passarono delle ore finché non mi addormentai.

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Meg Baird – Don’t Weight Down the light

Tania Moretta per TRISTE©

Così cominciai ad interrogarmi sul mondo e sulle cose del mondo, non discorsi complicati, non sillogismi o logiche filosofiche, iniziai ad interrogarmi sul mondo e sulle cose del mondo.

Così cominciai a guardare il volto delle persone che conoscevo ed il modo in cui divennero diversi e strani, ad un certo punto tutti cominciarono ad esibire perversioni adulte!

Così cominciai a girare, deviare, cercare scorciatoie, vicoli unici e sicuri…mi chiusi, nascosi e tutelai dalle cose del mondo e dai volti strani. Creai un mondo nuovo, creai una ragione, una “manna” che non cadesse dal cielo ma nutrisse costantemente il mio sguardo.

Quando iniziavo a credere che i miei discorsi mentali avessero senso, allucinata dal caldo tropicale di un paese apparentemente distante dai tropici, Don’t Weigh Down the Light, l’album della cantautrice di San Francisco Meg Baird, si concluse con l’ultima canzone Past Houses.

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C+C=Maxigross and Martin Hagfors @ Forte Fanfulla (Roma) – 22/04/2014

Mentre la parte londinese di TRISTE© riesce ancora a mantenere ben celata la propria identità, per quanto riguarda quella romana, volente o nolente, qualcuno comincia a riconoscerla. Se per caso qualcuno fosse curioso di sapere chi sono (ma perchè poi?) vi do un indizio: tendenzialmente sono quello vestito troppo pesante rispetto alle condizioni climatiche/calore all’interno di un locale.

Sarà che sono appena tornato da una escursione pasquale in Molise dove ancora si vede la neve, anche questa sera ho sbagliato tutto. Ma tant’è. Al Forte Fanfulla arrivano i C+C=Maxigross in compagnia di Martin Hagfors. C’eravamo anche noi. Ed eccovi la nostra recensione.

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