Wooden Shjips @Monk – Roma, 14/03/2019

Emanuele Chiti per TRISTE©

Il grande risalto dato negli ultimi dieci anni alle sonorità che si rifanno allo psych rock ha portato alla ribalta una marea di progetti e filiazioni degli stessi al punto di perdere di vista a volte le uscite più valide, a scapito di dischi che magari seguono più l’hype che una vera e sincera ispirazione.

Tra i capofila di questa nuova vena lisergica troviamo senza dubbio i Wooden Shjips da (non a caso) San Francisco.

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Emily Jane White – They Moved In Shadow All Together

Giulia Belluso per TRISTE©

“Una mattina Gregor si è svegliato ed era uno grosso insetto…“

Credo di aver riso per cinque minuti buoni, quando ho letto l’incipit di questo racconto e ho lasciato che la mia fantasia trasformasse il personaggio principale proprio in lui… il mio vicino di casa.

Le circostanze paradossali hanno evidentemente sempre avuto una grossa attrattiva per me (questo spiega il perché di molte mie situazioni dalla discutibile ironia) e, in qualche modo, sono sempre state parte integrante di tutto il mio percorso.

Così non potevo non restare affascinata dal paradosso creato dalla musica di Emily Jane White, che causa in me la felicità, sfruttando l’abuso di tristezza.

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Meg Baird – Don’t Weight Down the light

Tania Moretta per TRISTE©

Così cominciai ad interrogarmi sul mondo e sulle cose del mondo, non discorsi complicati, non sillogismi o logiche filosofiche, iniziai ad interrogarmi sul mondo e sulle cose del mondo.

Così cominciai a guardare il volto delle persone che conoscevo ed il modo in cui divennero diversi e strani, ad un certo punto tutti cominciarono ad esibire perversioni adulte!

Così cominciai a girare, deviare, cercare scorciatoie, vicoli unici e sicuri…mi chiusi, nascosi e tutelai dalle cose del mondo e dai volti strani. Creai un mondo nuovo, creai una ragione, una “manna” che non cadesse dal cielo ma nutrisse costantemente il mio sguardo.

Quando iniziavo a credere che i miei discorsi mentali avessero senso, allucinata dal caldo tropicale di un paese apparentemente distante dai tropici, Don’t Weigh Down the Light, l’album della cantautrice di San Francisco Meg Baird, si concluse con l’ultima canzone Past Houses.

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The Dodos – Carrier – 2013

Fine Agosto, ritorno dalle vacanze (anche se ho lavorato sul mio portatile quasi ogni giorno). Addio Pastis, addio Petanque, addio Cigales.

Il miglior modo per riprendersi è non pensarci, così decido di recensire un nuovo disco. Gli scaffali virtuali di iTunes offrono i nuovi lavori di King Krule e Julia Holter. Sembrano essere interessanti a giudicare da certe recensioni entusiaste, poi li ascolto e recensisco The Dodos.

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Gentleman Jesse & His Men @ Hemlock – San Francisco, 14-11-2012

Triste (una parte almeno) è a San Francisco. E San Francisco è splendida. E’ splendida anche per le sue cose più brutte. E’ un pacchetto completo, che non delude. Forse anche perchè per certi versi è tanto vicino all’europa.

L’Hemlock è una mezza bettola. Nel senso buono però: un bancone in mezzo ad una stanza. Birre. “Only Cash”. Rock’n’Roll. E una tenda, dietro la quale si apre una saletta dove si tengono i concerti.

Leaving Atlanta

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