Angel Olsen – My Woman

angel-olsen-my-womanYou’ll never be mine.

Chissà quante volte lo abbiamo pensato. Io di sicuro l’ho provato quando con il suo fare sfuggente Angel Olsen è passata sul palco dell’Electric Balroom di Camden. Ho amato talmente tanto Burn Your Fire for No Witness che mi fece male, trovarmi sedotto e abbandonato.

Fu fin troppo facile parlare male di quell’esperienza di 40 minuti o poco più. Ci andai con il mio compagno di concerti a Londra. Si chiama Mathieu, uno di quei parigini che ti fanno ricredere dell’arroganza che si attribuisce ai natii dell’Ile de France. Interessato a tutto, dal cinema alla musica, e con il quale ci siamo scambiati tanti favori musicali: io lo portai da EELS alla Royal Albert Hall lui da Gruff Rhys al Koko di Camden.

Per Angel Olsen andò diversamente.

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TRISTE #Marsiglia/Londra – Top 10 2015

Caro amico ti scrivo, è probabilmente la più banale delle maniere di iniziare una classifica di fine anno, ma mi vien naturale pensarlo mentre ascolto il grande Lucio Dalla che mi narra di quanto é profondo il mare. Profondo come il talento smisurato che Sufjan Stevens dispensa al mondo con il suo Carrie & Lowell, il disco che quest’anno si prende il (clicca per lo spolier) posto nella mia lista personale dei migliori dischi del 2015.

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Natalie Prass – Side by Side

Oggi al lavoro ho fatto veramente poco. Eppure mi trovavo da solo, senza le mie due colleghe ed ho dovuto fare il triplo del lavoro. O forse sarebbe meglio dire il lavoro di tre persone?

In questo periodo penso molto alla relatività delle cose, per esempio, a come sarebbe il mio punto di vista verso la situazione storica attuale se non fossi italiano e non vivessi in francia. Poi mi viene in mente che ad esempio uno dei miei migliori amici a casa sua ha un vinile di Omar Souleyman e in fin dei conti, non é che tutti questi siriani siano cosi devoti al caos e alla distruzione.

Ma cosa succederebe se dicessi in giro che ho a casa dei vinili di musicisti siriani  e che non più di qualche anno fa, durante una vacanza in Turchia, passai qualche giorno sul confine siriano a Sanliurfa e Gaziantep? Sarei forse nelle lista nera degli aeroporti?

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Natalie Prass – Natalie Prass

My Baby Don’t Understand Me.

Vi avevo mai detto qual’é la cosa che in un batter di ciglio mi fa alzare dalla sedia e gridare al miracolo? Sono i fiati nei pezzi pop. Quelli che ad esempio amava usare Arthur Lee, genio indiscusso del pop psichedelico.

Sara’ il fatto che non sto facendo niente oggi al lavoro o sara’ il fatto che ormai mi dividono due o tre settimane dal trasferirmi nel sud della francia, a me questo disco di Natalie Prass piace da matti.

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